La
“barca” con il bambino nei panni dell’ Arcangelo e il bagno di
folla dinanzi alla Chiesa della SS. Annunziata
La statua di San Michele Arcangelo
viene custodita fino all’8 Maggio in una bellissima “caggia”
dalle tarsie e decorazioni lignee invidiabili, oggi posta nella
Chiesa della SS. Annunziata in Piazza Umberto I.
È un culto antichissimo per il mio
paese che, nel 2013, ha festeggiato l’ottocentenario
dell’apparizione sul Monte Balzata proprio di un Arcangelo ad un
pastorello, apparizione che poi ha decretato la costruzione del
magnifico Santuario, ancora oggi visitabile. Il 29 Settembre è il “culmine”
dell’espressione votiva di tutta la popolazione verso il Santo
Patrono. Ma non si può non assistere a tutto il susseguirsi dei
rituali pagani che precedono la Festa.
La sera del 28, infatti, non si può
perdere l’appuntamento con la “barca”, una vera e propria
barchetta di legno su cui viene fatto salire un bambino che veste gli
abiti dell’Arcangelo, e che viene portato in processione per le
stradine strette strette dell’antico tessuto urbano, seguito da un
bagno di folla per tutta la durata del percorso.
Gli uomini che sorreggono la barca,
la faranno oscillare dinanzi alla Chiesa dell’Annunziata con dei
moti che richiamano cenni medioevali riferiti al ciclo annuale della
fecondità della terra. Siamo a settembre la natura è quasi pronta
ad assopirsi per poi svegliarsi in primavera.
Il bambino reciterà al Santo alcuni
versi, dei veri e propri inni anche la mattina del 29 Settembre,
quando in largo “Ugo bassi”, fulcro dell’antico borgo, lo
stesso eseguirà il “Volo dell’Angelo”, poco dopo che la statua
portata in spalla, giungerà dal monte al paese.
Inni
a San Michele Arcangelo, il bambino gli offre uno dei doni il cero.
Trattasi di un volo aereo seguito
dagli astanti con il naso all’insù. Tutto funziona alla
perfezione, il bimbo saldamente imbracato arriva dinanzi alla statua
e offre 3 doni (dei fiori, dell’incenso ed un cero), recita 3
strofe in dialetto salese, tra la commozione dei molti, e così
ringrazia il Santo che per secoli ci ha salvati da pestilenze e sismi
difendendoci con la spada e lo scudo.
Molto ancora c’è da sapere su
questa festa che per 3 giorni mobilita fedeli da ogni parte del
mondo… Ma non posso raccontarvi tutto… VENITE A SCOPRIRLO!
Testo e foto a cura di Michela Porpora
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